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n?sgS£3c;i—ü-HExüiS&ai-ScSEHESESEScSESGSESESEScSEatiäcSESBScxEScSEäEiji Li Li E IS Bi [U 2& S ,C o n c e r t im Saale des Gewandhauses, Sonntags, den i. May, 18 o 3. I s Ul u Li j 74«? ’ tßA K Bi Bi ö |u Bi Bi Bi jü Edoardo. Una fida pastorella fü rapita al suo pastor, non avea la meschinella fiiü conforto al suo dolor; acerandosi le chiome, lo chiamava ognor quä e lä; ripeteano il caro nome gli antri in suono di pietä. Uberto. Senti Isabella! Isabella. Ah, ch’io son quella! mi muove il pianto — Lena e Uberto. Mi tocca il cor. Is. Len. e Segui il tuo canto, Uberto a j. gentil pastor! Sinfonie, von Haydn. Scene, von Beethoven, gesungen von Mad. Schicht. Ah, perfldo, spergiuro, barharo traditor, — tu parti ? e pur son questi gl’ultimi tuoi congedi? Ove s’intese tirannia piü crudel? Va scelleralo! Vä, pur fuggi dame! L’irade’Numi - non iuggirai. Se v’e giustizia inCiel, - se v’e pietä, congiureranno a gara tutti a punirti. — Ombra seguace! — Presente, ovunque vai, VedrÖ le mte v endellc,' iu gln lc godo immaginando; i fulmini ti veggo giä balenar d’ intorno. Ali nd! Fer ¬ mate, vindici Dei, — Risparmiate quel cor, ferite il mio ! S’ei non e piü, quäl’ era, son’ io quäl fui; per lui vivea, voglio morir per lui! Per pietä, non dirmi addio! Di te priva, ehe fard? Tu lo sai, bell’ Idol mio! Io d’afEanno morird. Ahcrudel! tu vuoi ch’io mora? Tu non hai pietä di me? J?crolid oVxx t* cxdoi'tl cosi barbara merce? Dite voi, se in tanto affanno non son degna di pietä? Concert auf der Violine, gespielt von Hrn. Campagnoli. Romanze und Quartett, aus der Oper: I Fuor’ usciti, von Pär, Edoardo. Il pastor ehe amava tanto la sua cara pastorella, si propose in mezzo al pianto di trovarla, o di perir. Disperato notte e giorno correa intorno per le selve, e placar facea le belve ai dolenti suoi sospir. Isab. Qual tormeuto e questo mai ’ Uberto. Che t’affanna? (Lena.~) Che cosa hai ? Isab. Questa storia del pastore mi fa il core rattristar.