Meg Io vado . . . Deh pensa ad Aristea. (Che dirä mai quando in se torneräf Tülle ho presenti tutle le smanie sue.) Licida, ah! , Se cerca , se dice; l’amico dov’ e? L’amico infelice, rispondi, niori. Ali nöl si gran duolo non darle per nie; rispondi ma solo, piangendo parti. Che abisso di pene lasciare il suo bene, lasciarlo per sempre, lasciarlo cosi. Concert auf dem Fagott, geblasen von Hrn. Fuchs. Duett mit Re.cit. aus Atalanta, von Righini, ges. Von Mad. Schicht und Hrn. Werner. Meleagro. Se risoluta sei, appaga il tuo desir; ma si gran fallo io commetter non posso; io del tuo rischio debilore alla Grecia, al Re tuo Genitoie esset non voglio. Se esporli vuoi, esporti sola; intanto non v’e piu caccia; io promoior di quella, io la sospenderö. ma tu di tutli i dannij.e ’l sangue, ehe la fiera ultrice all’ Etolia pur cosla, debilrice sarai. Atalanta. Ah! ferma; io resterö; senfi, ove vai? Giä ti cedo, e se tal gloria acquistar non m’ e permesso, la vittoria auguro a te. Meleagro. Giä m’ affretfo alla vittoria: se per te non teino adesso ogni rischio e lieve a nie. Atalanta. Qual c’ingi unser gli Astri avari miserabil servilu! Meleagro. Nel serbar pegni si cari serban premj alla virtü. , Atalanta. Sülle traccie degli Eroi ah! pei ehe non possiam noi e emnlarv i almen cosi? Meleagro. E quäl premio avrian gli Eroi, a 2. se non foste voi per noi custodite ognor cosi?