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Bris. Di detestarti ognora, fu il voto del mio cor. Agam.Di Grecia il Re t’ adora, ceda giiel tuo rigor. Bris. So disprezzare ancota 1’ amor d’ un Regnator. Agam. f Non esser si crudele, e J giuro, di ämarti ognor. Bris. 1 Al caro ben fedele a 2 ( giuro, d’ odiarti ognor. Agam. Ah se amor si cangia in sdegno, trema, piü non ha ritegno. Bris. Non puö vincer questo core, Zweiter Ouvertüre, von Mozart. Scene, v. Moz art, mit oblig. Ch’io mi scordi di te? ehe a lui mi doni, puoi consigliarmi? e puoi voler, ch’io viva? — Ahnb! sarebbe il vivermio dimorte assai peggior! Venga lamorte, intrepida l’attendo! ma ch’io possa struggermi ad altra face, ad altro oggelto donar gl’affetti miei, come tentarlo? —Ah di dolor morrei! Non temer, amato bene, per te sempre il cor sarä! e Bris. ) a 2. ne lo sdegno, ne l’amore, ne il piü barbaio marlir. Agam. ' Che mia schiava sei, ram- menlati, e se Achille non abbomini, da me solo pud dipendere la tua vita, o il tuo morir. Che un indegno sei, ram- mentomi, ne fia mai, ehe Achille ab bomini, si saprö coslante, e intre pida adorarlo, e poi morir. T li e i 1. Fortepiano, ges. v. Dem. Häfeer, Piü non reggo a taute pene, Palma mia mancando vä. Tu sospiri? o duol funesto! pensa ahnen, cheistante e questo! non mi posso, oh Dio, spiegar. Stelle barbare, stelle spietate, perche mai tanto rigor? Alme belle, ehe vedete le mie pene in tal momento, diJe voi; s’egual tormento pub soffrir un fido cor? La Tenipesta, von Haydn. Odi! i venti fremon fieri! gia nel cupo abisso stride il reo furor; gia scoppia, e rugge il tuon, e accresce orror. Di nube in nube ognor la lutia vä, or mancando, poi brillando per il Ciel. O dolce calma, a noi ritorna, a noi ritorna, o calma, ognor. Der Anfang ist um 5 Uhr.