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No. XI. Concert spirituel im Saale des Gewandhau Donnerstags, den 20. December, 1804. Erster The.il. S i n fo n i e, von Mozart. Scene von Pär, gesungen von Dem. Alberghi. Edoardo. Svenami! Tutta la tua vendetta imploro. Edoardo son’ io. Uberto. Perfido1 Isabella. Io moro. Edoardo. Sposa —■ Uberto. Isabella, fa cor — Soccorri, Oggero, questa misera donna. Ella e pui’ degtia della nustra pietä. Di queste stanze colui non esca. Io vado col comuft voto ad affrettar l’istante della comun vendetta. Ah perche mai del mio nemico, o sorte, dovea quest’ infelice esser consorte ? Edoardo. Oh momenti d’orror! (Oggero.') Lena, Cecchina! soccorrete Isabella. (Cecchina.) Oh poverina, quanto mi fä pieta (Lena.) Mi passa il core. Edoardo. Ah pit'i regger non posso a tante pcne. Isabella (Cecchina.) Signora (Lena.) Ella rinviene, Lena. Cecchina. f Sü. coraggio, mia Signora, e Oggero. a 3. |non vi state a disperar. Edoardo. Cara sposa, io vivo ancora. (All mi sento il cor slraaiar.)