Isidoro. Eh via allegro padroncino non vi state ad inquietare. ,Sargino. Quäle ardore io provo in petlo, | conie in sen mi batte il cor. J Isella ed Isid. Eh coraggio! non badate! a 3. tutto in ben si puö cangiare. | Ah l’abbiamo scapoläto V nia mi batte ancora il cor. Zweiter Th eil. Ouvertüre, von Kunzen. Aria alla Polacca mit Recitativ, von Martin, gesung. von Demois. Alberghi. Povere donne! ecco quäl’ e lo stile 1 ecco come si pensa dagli uomini di noi! Vantan col labbro tenerczza ed amore, e nutrono disprezzo in mezzo al core. Imparate, imparate voi, del sesso gentile indiscreti tiranni, a giudicar di noi! Vostri gl’inganni, nostre son le quercle, noi sulla bocca il mele, e solo avete voi gl’insulti, e l’onte, noi fedeltä nel core, voi solo in fronte. La donna ha bello il core, come ha leggiadro il viso, col labbro invita al riso, cogl’occhj inspira amor. Felice chi 1’ adora, felice chi la crede, pietä, costanza, e fede in lei si trova ognor. E quando finge ancora un piccolo dispelto, e per provar l’affetto di tenero amator.