2 Terzett, von Pär, gesungen von Demois. Schicht, Hrn. Craelius und Hrn. Schulz. Sargino Padre, Sargino Figlio. SaJJla. Sargino Pad. Sargino Pad, Sargino Pad. SoJJia. Sargino Pad, Sargino Figl. Sargino Pad. SoJJia. Sargino Figl, a 5. QueJ labbro olä sciogliete, ma pi'ia pensar dovete ehe io ve lo comando, e ehe Io esigge un Re. Ah quäl crudcl cimentol felar per lei mi sento. 1 regio cenno onoro , d’un zio il voler rispetto: ma legge nell’ affetto ricusa il cor da me. Dunque il tuo coi' — (SoJJia.} il core — Ebben — (Sargino Figl.} La reggi amore! Paria'! (Soffia.} Siguor! (Sargino Pad.} Ti spiega! Il cor piü mio non e. Alma ingrata! oh Ciel, ehe sento! Ah ehe disse? o fier momento! Qual’ acciar mi passa il cor! Deh Signor, mentir non oso, mä la colpa e sol d’amor. Giä mi perde il mio timor! Palpitante, incertQ oppress^ ehe risolvere? ehe far? Sargino Pad. SoJJia. Sargino Pad. So Jia. Sargino Pad. Sargino Figl. Sargino Pad. SoJJia. Sargino Figl, SoJJia. lo non trovo piü me stesso® cosi grave e il mio penar. Vö saper l’oggetto indegno ehe rubella a nie ti rende. (a Soffia) Palesar l’altrui segreto, il dovere a me contende. Al mio Re per te ho promesso, tu mi guidi a estrenio eccesso. Disponete appien, Signore, di mia vita, e non del core. Tu vicino tanto a lei, (aFlg.) » dimmi tu, chi e quesl’ amante? Io — Signor! ah deponete quel furore un solo istante! 10 v’intendo — voi volete, empj cori, la mia morte; e nel campo or vö da forte sangue, e morte ad incontrar. Deh fermate! QSarg. P.} Non v’ascolto. Deh restate! (Sargino Pad.} Non v’intendo. 11 mio pianto — (Sargino Pad.} piü m’irrita.