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)S25ESESE5EScSES2SESESESESE5E5E5ESi£SESESEH2SESESESESESESESES£SESH5EsES^S2SBSESES25E® i m e '.'s ki ki a a a {] Kl Kl Hl Hl a a ffl Kl Hl a Kl von Rode, gespielt von Herrn Pär, gesungen von Madame Caro bene, quest’addio forse 1’ultimo sarä; all’affanno del cor mio piü conforto, oh Dio, non v’e. Dille almeno.. quäl raomenlo! .. Son funesti i casi miei; . . . non m’ uccide il mio tormento, resisto al mio penar. Concert auf der Violine, Camp agnol i. Duett mit Recitativ von Schicht und Herrn Schulz. Agam. Volgiti a ine! Deh fä ehe Bris. Agli occhi miei splender veggia t’invola, o traditor! ehe se pur in que’ vezzosi lumi nutri una gioja serena. sensi d’ onor, e di pietä, ti muova No. II. Concert Saale des Gewandhauses. Sonntags, den 2. October, 1805. Erster Theil. Sinfonie, von Haydn. Scene, aus Catone in Utica, von Righini, gesungen von Madame Schicht. Marzia. Ti lascio, ma tremando ti lascio! Ah! tu non sai, quäl guerra ho nel mio sen! mentre ti lascio, senlo gelarmi il sangue; nel dirli addio, mi si divide in mille parti iVcore. Ah ehe d’ un vil timore non son queste le voci. 11 mio spavento non e senza ragion, forse il tiranno sä, ehe Arbace tu sei, forse... Ah mio bene, io mi sento morire, e questo amplesso, (ah! ehe nel dirlo io tremo,) quest’ amplesso, idol mio, forse e l’estremo. Dite voi, s’io meritai cosi fiera crudeltä! Empio Ciel! quäl’astro mai risplendeva al nascer mio? Ali affaimo del cor mio piü conforto, oh Dio, non v’e.