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Fabio. Terribile a tal segno per me il morir non e Ostilia. F Placa quel cor tiranno! pietä di nostra sorte! tu non bramar la morte, se sai, ch’io vivo in te. Fabio Sdegna quel cor tiranno ! e sia, quäl vuol, la sorte, e vendetta alla mia morte fia Podio stesso in te! Brenno a tre. Non mi chiatnar tiranno, (a Fabio") t’offro, quäl vuoi, la sorte; la vita sua, la morte (ad Ostilia) ^dipenderä da te. Recitativ, Sestett und Chor von Mozart, Tito. Mä ehe giomo e mai questo! Al punto istesso ehe assolvo un reo, ne scopro un altro! E quando troverü, giusti Nnmi, un’anima iedel? Congiuran gli astri, cred’io, per obbligarmi a mio dispetto a diventar crudel, No, non avranno questo trionfo. A sostener la gara gia s’impegnö la mia virtu, Vediamo se piu costante sia Paltrui perfidia, o la clemenza mia. Ola, Sesto si sciolga: abbian di nuovo Lentulo, e i suoi seguaci e vita, e libertä: sia noto a Roma, ch’io son P istesso, e ch’io tutto so, tutti assolvo, e tutto obblio. Sesto. Tu, e ver, m’assolvi, Augusto, ma non m’assolve il core, ehe piangerä Perrore, finche memoria avrä. Tito. Il vero pentimento, di cui tu sei capace, val piu d’una verace costante fedeltä.