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F I GURA S EX A GE SIM A QUINTA. Vcftigium «dificii rocundi opticè imminutum. UI fedulam operam in circulis deformandis non pofuerint, eofque minimo negotio ex ufu defcribere nequiverint , fruftra conabuntur projicere vefigia cedificiorum rotundorum. Ad vitarulam confufìonem proderit in vejligio no tare primum lineas occultas membrorum prcecipuorum ; iif- que translatis in elevationem , addere fejifìm reliquas. Hac indufrià ego ip/è in hoc fchemate ufus fura . Quum antera experimento didicerim fummam arduitatem harum defcri- ptionum, aliam regulam adhibere jamdiu coepi, quarn Ut fupra diximus, in aliud Opus rejervamus. FIGURA SESSANTESIMAQUINTA. # ' . "ji ' . -, ;. v ' h Pianta di’ una fabbrica rotonda in projpettiva. HI non haverà niello molto fludio nel digra dare i circoli, e non farà giunto a dilègnarli per pratica con poco fatica, indarno pretenderà di tirare in proiettiva le piante di colè rotonde . Per fug gir la confusone converrà legnar nella pianta in primo luogo le linee occulte de’ membri più principali ; e trafi portate che fieno nell’elevatione, aggiugner luccelfiva- mente le altre. Tanto ho fatto io nella prelènte figura. Nondimeno havendo provata lèmma difficoltà in que lle colè rotonde , ho cominciato da lungo tempo a fèr- virmi dell’altra regola; la quale come già ho detto la ri- lèrbo per un’altr’Opera.