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2i afciutti di quel colore neceffario ,• Tal forte di ritoccamenti fe fi fanno ne’ luoghi (coperti è vano ogni ritoccamento, perche è portato via dalie pioggie. SETTIONE DUODECIMA. Sfumare, & 1 intenerire. N Ello sfumare, Se unir i colori fi ulano pennelli teneri, però di (ètole di porco, ma po co bagnati, e qualche volta ancor le deta fanno buon’effètto nelle tefie, mani, Se altre colè picciole, particolarmente quando la calce fi accorta all’intoftare. Ma quando fi travede à sfumare , Se intenerire qualche pezzo di gloria , fi deve fare alla prima su la cal ce più frefea, ò quando la calce è affatto lecca con altri mezzi fuggenti daU’induftria dei Pittore. SETTIONE DECIMATERZA. Rifare. S Uol accadere, che qualche figura non riefea à genio del Pittore onde gli vien voglia di gettarla à baffo: ciò potrà fare (calcinandola lenza toccar il refio deil’operatione, e dop- po haver pulito ben bene io Ipazio, fi bagnarà con particolar diligenza , per porvi un nuo vo intonaco da rifar nuova figura. Al coperto però fi può rifare à lécco, purché fiano di quelle figure più sfumate, e tenere delle altre. Ciò fia detto per levarvi ogni (crupolo. SETTIONE DECI Al A QJ1 A R T A. Colorire. Q UI intendo (blamente inlègnare quai colori fieno buoni per dipingere à frelco . Per che poco giovarebbe fhaver fatto una bella pittura, (è per la contrarietà, che han no i colori frà (è, ò colia calce , nonpoteflè, (è non brieve tempo durare. Porrò per tanto un catalogo di colori, incominciando da quei, che (ono buoni al propofito nofiro. Ri anco di Calce . I L bianco di calce è il meglior di tutti per melcolarlo con i colori sì per le carnagioni, co me per i panneggiamenti, purché la calce fia fiata bagnata di fei medi, ò un'anno : Si difiempri con acqua, e fi coli per lètaccio in qualche vafo capace falciandola calar à fondo , e gettarne via l’acqua, che galleggia, onde pofia tenerli sù la tavoletta de’ Pittori. % ■7 r Bianco difcor&e d’Uovo. Q Uefto ancora è molto bianco, & è buono da adoprarfi à frefeo, Se à (ècco, e per com porre i padelli per ritoccare. Si raduna prima gran quantità di detti gulci, purganfi poi dalle feccie con farli bollire con un pezzo di calce viva, avendoli però alquan to pefii, poi fi colano, e lavanfi con acqua di fontana, di nuovo più (òttilmente fi peftano, c lavano, il che tante volte fi torna à fare, finche ne coli l’acqua chiara : indi fi macinano lottili Almamente sù la pietra da Pittore, (è ne fanno piccioli pani, i quali afeiugati, che fieno al Sole, fi adoperano per carnagioni, ò panni bianchi, edounque farà in piacere : Ed'