Ten. Rammenta a chi sei figlia, ehe .cit,tadiua sei. Vice. Tulti glafTetti miei, ofl'ro il mio sangue ancor. Clarinetten - Concert, von firommer, geblasen von Herrn Barth. Zweiter T h e i l. Ouvertüre und Finale, des ersten Aufzugs, aus; La clemenza di Tito, von Mozart. Sesto. Oh Dei, ehe smania c questa ! Che tumulto ho nel cor! Palpito, agghiaccio, m’incammino, m’arreslo: ogu‘ aura, ogn" omhra mi la tremare. Io non credea, ehe fosse sl difficiie impresa esser nialvagio. Ma compirla convien. Almen si vada con valore a perir. Valore! E come puö averne un traditor? Seslo infelice, tu traditor! Che orrihil nome! E pure tafl’retti a meritarlo. E chi tradisci? II piü grande, il piu giusto, il piü clcmente principe della terra, a cui tu devi quanto puoi, quanto sei. Bella mcrcede gli rendi in vero! Ei t'innalzö per farti il carnefice suo. M’inghiotta il suolo prima chio tal divenga. Ah! non ho corc, Vitellia, a secondar gli sdegni tui: morrei prima ilel. colpo in faccia a lui. S’impedisca . .. Ma come! • • • Arde gii il Campidoglio! ■ • • Un cran tumulto io sento d'armi, e d'armati! . . . Ahi tardo i il penlimento! Deh, - conservate, oh Dei! a Roma il suo splendor: 0 ahneno i giorni miei cqi suoi troncate ancor!