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s j \ \ S J t s s V s Dreizehntes Concer t ; im Saale des Gewandhauses, ( Dohne i' stags, am i4" n Januar, i 8 I 5. E r s t e r Theil. Leon. ({MV. son fuori di me stessa! 1 Cor, sta forte per pietä!) Flor.) (L’alma sua piegar polessi Roc. Sinfonie, von L. van Beethoven. Scene und Arie, von Mozart, gesungen von Dem. Albertina Campagnoli. Ma, ehe vi fcce, o stelle! la povera Dircea, ehe tante unite sventure contra lei! Voi, ehe ispiraste i casti affetti alle nostr’ alme, voi, ehe al pudico imeneo foste presenti, difendetelo, o Numi! — Jo mi confondo. — M’oppresse il colpo a segno, ehe il cor mancommi, e si smarri I’ingegno, Sperai vicino il lido, E da uno scoglio infido, credei calmato il vento, inentre salvarmi voglio, ma trasportar mi sento . urto in un’ altro scoglio fra le tempeste ancor» del primo assai peggior. Fiolin-Concert von Spohr, gespielt von Hrn. Maurer d. J. Terzett aus Leonora, von Pär. Florestano. Che l’eterna providenza vi profonda i doni suoi! Ah! si tenera assistenza sempre impressa mi stara. ‘ ” [ Cor, sta forte per pietä!) i ad aver di me pietä*) (Si puö fargli un po’ di bene; fra momenti ei morto e giä.) Leon. (Questo pane ehe mi trovo or adosso sol per easo —) Roe. (Jo t’intendo — ma iigliuolo, non ne sono ancor persuaso —) Leon. (Che piacer tolto mi viene!—) R. (Imprudenza estrema e questa! —) Leon. (Si pnö fargli wn po’ di bene; fra momento e morto. giä!) Roe. (Manco agli ordini supremi — dunque a darglielo tuva.)