Gin. Gin. Ariod. Addio. e Ario. « 2. Paventa. Gin. In vano Jo son Gin. Chi sei? Ah trema: Gin. Vogl’io Lo vuoi Ginevra? Sappi Gin. Qual suono! Ecco la tromba. Addio. Senti t’arresta oh Dio! Vado a pugnare, a morir» (Mi manca l’anima: Gin. Perpieta deh! non lasciarmi, calma, oh Dio! la pena mia, scopri a me quel volto in pria. e poi vanne a trionfar. Ariod. Questo volto non vedrai, se non cado al suolo estinto, di palor niortal dipinto, ti farö d’orror gelar. Gin. E cosi di vincer speri? Ariod. Per te morirö da forte. Gin. E cosi mi togli a morte? Ariod. Vince solo chi difende la ragion. Gin. Tu la difendi. Ariod. Ah ehe dici ? Jo no. Paventa. Gin. I f Non paventa l’innocenza; a 2 / 1 questo cor non sa tremar. Ariod. 1 ( Com . e vanta l’innocenza j \ ( cosadeggio, ohlho,pensar ( Gin. Guardami almen. Ario. Dch, taci! Gin. Tu vincerai. Ario. Non so. Ario. Gin. Ario. a 2 " {ehe barbaro martir. Ario. La tromba mi chiama, io vada a morir. Mi manca l’anima: ehe barbaro martir. 2 Gin. t t o. a 2. Che palpiti atroci nel seno nii senlo ehe smanie feroci, quäl nuovo tormento! Mio povero core, sei nato a penar. Ario. Si vada. Gin. Ferma. Ario. Nol debbo. Gin. Senti! Ario. Che vuoi? Gin. Ti svela. Ario. Ario. Guerrier ch’ hai tu? — ’ Cotanto perche fra te ragioni, e quali sguardi vibri della visiera? perche smanioso tanto si t’aggiri? Paria. Ariod. Non piu; mi lascia. Lasciarti? Ariod. Si, non sai, quanto la tua presenza e a me funesta. Corae? Che dici? Oime! Senti t’arresta. Qual larva lusinghiera! Ah, se dall’ ombre tornassero gli estinti quelle smanie quei delti o mio guerriero, misero forse sei come son io? Lo son Gin. Perche? Ariod. Non sai .... Gin. Spiegati Ariod. '