In K a. o, Bl Kl a 2. Alfonzo. Alfonzo, a 5. Nön sento. Oh quanto infehci la sorte ci £e! Di noi, fiera sorte, ' <Ieh senti pieta! La morte avrete, non sento pietä. Quando mai, o Cielo irato, avrä fine il mio tormento? Mille furie in petto io sento, ehe mi stanno a lacerar. a Ines. D.Pietro. Alfonzo. T’invola! Ines. D tormento! D.Pietro. L’affanno! Alfonzo. Ines, D. Pietro D.Pietro. Ah Padre, perdona la colpa d’un figlio! Alfonzo. La benda ho sul ciglio, t’invola da me! Ines, Pietoso un trasporto riguardo d’amore. Alfonzo. \ Di scusa l’errore, \ nö, degno non e. Ines, eD. ( Oh quanto infelici Pietro a3. J la sorte ci fe. D. Pietro. Tu vedi Paffanno — Alfonzo. Non curo un tiranno. Ines. Rammenta ch’e figlio — Alfonzo. E' vano il consiglio. Ines, e D. Pietro. Di noi, fiera sorte, deh senti pietä! Avrete la morte, non sento pietä! Deh mira — Ah vedi —