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Mkfai Licone. Eurilla. e Rodont. a 3 ^ ur ’ 1 Son rimaftn fenzafiato, a 2. > ; e Lic. J ® non P°^'° P’u parlar. Rodom Zitti tutti, e rifpondete A quel tantoche dirb, Efe il vero non direte Ambidue v’ ucciderb. ( Che fpavento! ehe timore! ) Gela il fangue,batte il core ] E mi vieta il refpirar. V Gia lo fdegno nel mio core | Viepiu accrefce ilmiofu- ’ rore, • ( E mi fa prevaricar. gmetjtcr X&eiL (Sinfonie, ton $offmei|lev. Slrie, aus Protefilao von Baumann. (Sölab. (Sdjitfjt.) Ombra cat a! fe intorno t’aggiri, Deh ricevi gli clirtmi fofpiri Dell’afflitto, e dolente mio cor! Fra gli afpetti d’orrore, e di morte Smanio, fremo, un inferno ho nel feno. Ah dove corro ? ... ehe deliro ! ... ehe fb? ... Ah fpofo 1 ah m’afpetta! ... Ah fi moral dell’empia tnia forte Abbia fine il funefto rigor! (JfjOr, Von (ScfjirfjL Tutto il Cielo difeenda raccolto, Il contento rallegri ogni volto, La fperanza ricolmi ogni fen. Quefto giorno, ehe tanto s’onora, E’ l’aurora d’un di piii feren. Oh quanto ben predice Un di cosi giocondo! Quanto promette al Mondo Si fortunato dl! (Sinfonie, von SinimernwniL Entree > für Sreinbe finb 6cp ^i^iot^efauftvavter SÖTeper ju 12 ®rofdjen ju fcafeen» ©er Slnfiwg ig um 5* ^ r * I 111 1 ,l "" ~